Molte persone con difetti della vista potrebbero pensare di ricorrere a lenti a contatto a uso prolungato, in modo da evitare i disagi causati dagli occhiali, primo tra tutti l’appannamento delle lenti, che soprattutto d'inverno si verifica con una certa frequenza.
Purtroppo, non è tutto oro quel che luccica: perché dobbiamo fare la giusta scelta per i nostri occhi, ora più che mai? Andiamo con ordine.
Se utilizzate con poca accortezza, anzitutto, le lenti a uso prolungato presentano di per sé alcuni rischi di cui è bene essere a conoscenza: infiammazioni, infezioni, crescita eccessiva dei vasi sanguigni della cornea sono tra le ripercussioni di cui è possibile fare esperienza.
Per partire con il piede giusto ed evitare conseguenze negative, ottima prassi è quella di seguire le buone norme di utilizzo:
lavarsi bene le mani e asciugarle prima di applicare o togliere le lenti; | |
togliere le lenti prima di addormentarsi; | |
togliere le lenti al primo sintomo di fastidio; non fare il bagno o la doccia mentre si indossano le lenti; | |
cambiare ogni 3-6 mesi il contenitore delle lenti e lavarlo utilizzando solo liquidi appositi; | |
valutare l’impiego di gocce oculari per idratare gli occhi irritati o arrossati. |
A queste considerazioni se ne aggiungono altre, di uguale se non maggiore importanza, per evitare che virus e batteri arrivino agli occhi attraverso il contatto con le mucose di bocca e naso.
Per la loro modalità di applicazione, appunto, le lenti a contatto ben si prestano a essere veicolo di trasmissione di virus e batteri.
Alle norme di utilizzo, meglio aggiungere allora alcuni accorgimenti:
prediligere sempre le lenti a contatto giornaliere (a meno di situazioni in cui non sono disponibili per motivi di costruzione tecnica); | |
applicare le lenti solo dopo accurato lavaggio delle mani per almeno 40-60 secondi; | |
evitare di toccarsi il viso e gli occhi e avere particolare cura dell’igiene; | |
evitare l’utilizzo di lenti a contatto in caso di irritazione o bruciore e anche in presenza di soli sintomi simil-influenzali. |
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